venerdì, settembre 26, 2008

Orario

Maledizione. L'orario dei corsi sta diventando una cosa assurda. Ore che si aggiungono. Ore che si sommano. Ore che crescono come funghi. Ore anche il sabato e la domenica. Insostenibile. Spero solo ci resti del tempo per vivere, almeno per le faccende di casa.

Heping Park

Sono stato allo Heping Park.E' un posto di rara bellezza. Entrando sembra un qualsiasi parco, con i soliti vialetti per camminare e le solite altalene per i bimbi. Più avanti la storia cambia. Quello che a prima vista da fuori sembrava un parchetto, di quelli che se ne vedono tanti, per chissà quale distorsione tempospaziale, all'interno è enorme. La arte migliore è un bel laghetto, con un piccolo tempietto che si erge sulla superficie, e una coltura di ninfee nelle serre adiacenti. In un'altra zona ci sono giardini a tema, con piante particolari e credo anche disposte secondo le regole del feng shui. In più, giostre, ampi spazi con panchine, e tanti simpatici vecchietti disposti ad insegnarti l'arte del tai chi.
Ho scoperto un ottimo posto in cui passare delle domeniche mattina in completo ozio.

giovedì, settembre 25, 2008

Primo giorno in Tongji

Oggi è stato il mio primo giorno alla Tongji, l'università in cui stò. Dell'esterno avevo già parlato, ricordate? Il parco, gli alberi, i giardini e tutto quanto. Bello.

L'interno è un po' diverso. Non che non sia curato, certo, ma è un poco più spartano dell'esterno. La stranezza sono i banchi. Di legno. Puro legno. Non ne vedevo da anni, gli stessi anni che non vado in chiesa e non mi siedo su una panca.
Ma le stranezze non spaventano, in fondo sono in Cina. Quello che mi ha spaventato era la mancanza di aria condizionata. Non è possibile fare lezione, per di più in inglese; e ciò, a causa dell'attenzione che devo tenere, mi impedisce di stravaccarmi bellamente sul banco. Era stupendo al Poli quando potevo ascoltare una lezione riposandomi. E soprattutto senza soffocare.

Vabbè, a parte il problema afa, per il resto anche i professori sembrano professionali, parlano un inglese comprensibile e sono molto gentili. Tutto ciò mi fa molto ben sperare in un anno proficuo.
Bene.

Il LURIDO

Il LURIDO è un essere supremo. Per questo lo scrivo in stampatello. E' l'essere dedito a sfamare noi poveri turisti che altrimenti moriremmo di fame.

Abbandonando il tono religioso-venerativo, in realtà esso è un cinese che gestisce un bachetto zozzissimo di spiedini gustosissimi, di cui noi siamo ghiotti.

Nient'altro. Ma scrivo di lui perchè mi diverte e perchè mi diverte. Ho già detto che mi diverte?

domenica, settembre 21, 2008

Il mio primo sabato sera a Shanghai

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Disclaimer

Basta. Ci ho riflettuto, e siccome questo è il mio blog, nonchè mio spazio personale, nonchè mio diario pubblico di questo anno, ci scrivo quel cazzo che mi pare. Se a qualcuno danno fastidio interventi malvagi, cinici, cattivi, di discutibile etica e morale, beh, non leggete. In mancanza di meglio, fottetevi.

Pioggia / Fake Market / Librerie / People Square

A Shanghai piove. Fin qui nulla di strano. Inizia a diventare fastidioso quando nel giro di trenta secondi si passa dal sole alla pioggia quasi torrenziale.

Ma le cose importanti di oggi sono altre.

Sono stato al Fake Market, che come lascia intuire il nome, è un mercato che tratta solo merce contraffatta, roba simil prodotti di marca di alta classe, quasi indistinguibili dagli originali, se non per il marchio col nome appiccicato sopra (e questo da solo dovrebbe giustificare un aumento di svariate centinaia di euro? che la case di moda si fottano).

La tappa successiva sono state alcune delle maggiori librerie di Shanghai, edifici immensi di sette piani con libri di ogni tipo, il sogno di qualsiasi drogato di libri. Ma, come è giusto aspettarsi, un drogato di libri che sappia il cinese. La parte a cui ci è stato possibile accedere, linguisticamente parlando, è stata quella dedicata ai libri di importazione, ovviamente in inglese.

E giusto per arrivare alla quarta parte del titolo, tutto ciò era immerso (o vicino) in People Square, una delle maggiori e più accattivanti piazze di Shanghai, con un enorme parco centrale e degli spazi aperti immensi. Una cosa da visitare insomma.

Giudizio della giornata: POSITIVO MENO MENO (causa pioggia).

venerdì, settembre 19, 2008

Orari e date dei post

Siccome ho un fuso di circa +6 ore, non allarmatevi per date strane o orari improponibili che possono apparire nei post, ciò è del tutto normale.

Perchè devo sempre mettere un titolo?

Faccio la domanda perchè non so come chiamare il post di oggi.

Non ho fatto granchè, giornata fiacca, tranne che per l'aver scoperto che la frutta dei banchetti cinesi è assolutamente più buona e gustosa di quella dei supermercati italiani.
E anche che devo assolutamente cominciare un corso intensivo di cinese, non ce la faccio più a non sapere nemmeno come chiedere le più basilari cose.

In compenso ho scoperto che fare il bucato e stirare non è poi una cosa così assurda e inconcepibile, certo se la prima lavatrice che usi in vita tua ha istruzioni solo in cinese la difficoltà aumenta, ma con un buon dizionario ce la si fa.

Finisce così anche la giornata odierna, con la doccia ancora da fare e la necessità di procacciare del cibo.

Vita e Compagni

Data: 18 settembre 2008

Quando ero in Italia, mi hanno fatto un mucchio di raccomandazioni. Una su tutte era quella di non mangiare dai banchetti per strada. Ma siccome ho la stupida voglia di rischiare e provare la tipica cucina cinese, mi sono detto: "为什么不呢?"
E allora vai, spiedini di carne, con funghi, pannocchie, panetti di riso, tricchetracc vari e cose a me del tutto sconosciute. Ma buone. Piccantissime ovviamente. Ma comunque buone.

La sera sono stato a quella che doveva essere una festa cinese per noi italiani. Beh, festa non era. Ma è stato bello. Son riuscito a conoscere vari compagni che incontrerò durante le lezioni, con menzione d'onore per le ragazze cinesi carinissime, gentilissime, e tanto tanto tenere. Altro che le italiane che se la tirano sempre, roba del tipo: "Scusa ma sai, visto che sono figa, ho il diritto di chiederti tutto quello che voglio". E io ho il diritto di "apostrofarti con parole argute", come diceva De Andre (mandarti a cagare, per chi non capisce l'italiano un po' colto).

Per quel che riguarda la vita in Shanghai, le cose procedono tutto sommato bene, si tratta solo di farci un po' l'abitudine.

La Svolta / Università

Data: 16 e 17 settembre 2009 (riassunto)

Oggi ho comprato la mia bicicletta. E se Shanghai è chiamata la città dele biciclette un motovo c'è. Biciclette ovunque. Parcheggi per biciclette. Negozi di biciclette. Tranne che in centro, per Shanghai ci sono più biciclette che macchine. La gioia di un ciclista; fino a che una macchina non ti stende, visto che tendono ad ignorare pedoni e biciclette, che qui NON hanno la precedenza.
Dopo questa preciszione, beh, con la bicicletta è tutta un'altra cosa. Strade lunghissime affrontate in tempi ragionevoli, fatica molto minore, il piacere della velocità seppur modesta, e anche, ma non meno importate, la possibilità di portare avvenenti ragazze cinesi sul portapacchi.

Ho anche visitato la mia università. Quanto di più lontano da una italiana. Non sembra nemmeno tale. Si potrebbe dire che è un enorme parco con degli edifici didattici messi li in mezzo per sbaglio. E ciò è immensamente bene. Adoro la possibilità di studiare nel verde, in un luogo tranquillo, dai colori morbidi, con anche un fiumiciattolo carinissimo. Altro che quel casermone di cemento che è il Politecnico di Milano. In barba a quei coglioni che pensano che l'organizzazione urbana di Shanghai faccia schifo. In realtà è migliore di qualunque città italiana.

L'unica pecca della giornata è stato lo scoprire che devo acquistare un'infinità di generi di prima necessità, cibo e altro. Ma questo me lo aspettavo. Le cose in media MIGLIORANO.

L'Orrore

Data: 15 settembre 2008, ore 22.00

Non è solo la citazione di una famosa battuta di Marlon Brando in Apocalypse Now, ma anche quello che ho detto io alla fine della prima giornata a Shanghai.
Appena uscito dall'aeroporto ho subito un trauma. Passare da un locale condizionato all'aria aperta, dove ci sono 29°C e il 98% di umidità è debilitante. Se lo si fa con 40 chili di valigie è anche peggio.
Appena fuori dunque, dovevamo raggiungere la nostra università. Siamo riusciti a prendere il Maglev, treno a levitazione magnetica, 431 km/h come velocità di linea, 40 km in 8 minuti; e io che a casa sono costretto sui treni delle Nord. Dopo questa esperienza un treno italiano mi sembrerà ancora più orrendo.
Arrivo alla stazione Maglev al centro di Shanghai e prendo un taxi per la mia università. La macchina più zozza che abbia mai visto. Le macchine della Parigi-Dakar sono linde al confronto. E cosa ancora più strana, tutti i taxi di Shanghai sono delle Volkswagen Santana 3000. Credo sia un nome che "faccia figo". Il taxista ovviamente era idiota e non capiva la differenza fra un 100 e un 2, e ci ha portato all'indirizzo sbagliato. E siccome le strade di Shanghai non sono proprio corte, evvai, altri 500 metri con i 40 chili di valigie. Godo.
Arriviamo al dormitorio. Parlando con la tipa della reception la mia speranza ha un'impennata, carina, gentilissima e parlante un discreto ma comprensibile inglese.
Facciamo le pratiche della camera e bon. Finalmente posso sbattermi su un letto. Stanza carina, tutto sommato con anche un buon bagno, ed essendo al nono piano anche con una piacevole vista, sopratutto di notte.
Ho anche un condizionatore, indispensabile per vivere qui.
Comunque, se le cose non migliorano molto alla svelta, credo che la vita qui sarà pressochè impossibile.

Il Volo

Nei primi post scrivo la data, perchè non avevo una conenssione a internet con cui pubblicarli.

Data: 15 settembre 2008

In questi giorni c'è in giro la notizia che Alitalia è sull'orlo del fallimento.
Bene.
Non avrei mai scommesso niente sulle compagnie e cordate italiane, nemmeno sui sindacati, ma sono contento che non sia stata venduta ad Air France. Perchè Air France fa schifo.
Il volo che ho preso faceva scalo all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, raggiunto con un aereo del tutto discreto, ottimo per una tratta di un'ora e mezzo. Ma i guai arrivano poi. Le ore previste di stop a Parigi erano quattro. Sono diventate SEI. E se poi hai un volo da 12 ore non sono poche.

L'aereo per Shanghai faceva schifo. All'inizio ho avuto un sussulto di gioia nel vedere quanto era lussuoso, mi dicevo, "No, non può esere così figo". Infatti non lo era. Quella era la prima classe, io ero in seconda. Roba che sembrava un pullman da gita scolastica delle superiori. Per altro pessimo anche il cibo, robaccia cucinata alla francese. Fortunatamente sono riuscito a vedermi qualche film decente e a farmi un riposino, perchè ora si tratta di scoprire le bellezze di Shanghai.