martedì, dicembre 16, 2008

Festa di Natale

Ieri c'è stata la Festa di Natale organizzata dal Politong.

Molto bello, c'erano tutti, italiani e cinesi, c'era così tanta gente che hanno dovuto anche mettere dei tavoli in più.
Ci sono stati balli, canti, la Tombola, varie altre cose.

Beh, ora devo scappare, diciamo che ho un mese per organizzare un viaggio in Giappone, contattare qualcuno sul posto che mi faccia da guida e passare tre esami.

Argh.

lunedì, dicembre 15, 2008

No title

I am writing an e-mail, read it, reply if you want, even if the last thing is not necessary.

Since I have known you, I spent some time with you. I was really fond of you.

Thinking about it now, I fell in love for you. Returned from my vacation, I wanted to ask to you a serious appointment.

But after it, you have not talked with me anymore. I did not understand why, even if it is now clear.

I do not neither know, for two months because, you have phoned me every day. Why has you told me so many things about you?

Above all, why you told me false things, like you do not want a boyfriend and only friends? Now are not you in a relationship? I do not understand why you have lied about many things.

I regret very much, when I thought I had finally met a beautiful person, you're gone. I really did not like this your behavior, I was really hurt.

Well, have you as a friend, I would not work, then the only hope that I do is to be happy.

No hard feelings.

domenica, dicembre 14, 2008

E tre...

Ad oggi, sono tre i mesi che ho passato qui a Shanghai.

Tante cose sono accadute, alcune belle, altre cattive. Per alcuni motivi credo che venire qui sia stata una cosa fantastica, per altri un grosso errore.

Ho avuto la possibilità di conoscere nuovi luoghi e usanze, di vedere i grattacieli di Shanghai, la Città Proibità di Pechino, le bellezze naturalistiche della Montagna Gialla.
Ho scoperto usanze carinissime, come la mania dei cinesi di regalare oggetticoli vari, sembra per portare fortuna; un po' meno carino l'uso di sputare per terra un po' ovunque.
Ho conosciuto tante persone simpaticissime, sia tra i miei compagni italiani, sia tra quelli cinesi.
... ... ...

Non so come concludere il post. Dico solo che vorrei scrivere tantissimo, ma manca la voglia.

Sky Club

Post veloce veloce, tanto per parlare di questo posto in cui sono stato ieri.

Si tratta di una discoteca qui in Shanghai, esteticamente curata, con un paio di salette niente male. Purtroppo, iero c'è stato un pienone a causa del solito DJ sconosciuto, ma tant'è.
In ogni caso massiccia presenza di cinesine molto carine.

Voto: 7

giovedì, dicembre 04, 2008

Foto

Effettivamente, come mi fa notare Lollo, perchè non pubblicare qui alcune foto?

Huan Shang (o Montagna Gialla)

Heping Park

Pudong, Shanghai

Pudong, Jin Mao Tower

World Financial Center (dove stavo io) e Jin Mao Tower

Pechino, Summer Temple

Beh, basta. La prossima volta ne metto delle altre.

lunedì, novembre 17, 2008

Cibo

"Venghino, siorri, venghino... scorpioni, stelle marine, bacarozzi, animali non meglio specificati..."

Credo fosse questo quello che stava gridando un cinesazzo da quelle parti. In ogni caso, abbiamo trovato il posto in cui facevano gli scorpioni. E altri animali schifosissimi.
Me ne sono mangiati un po', alcuni ottimi, tipo dei vermoni gialli, grossi come un dito; altri decisamente meno gustosi, come gli scorpioni neri. In qualche post successivo allego la mia foto con il Black Scorpion.
Siamo anche riusciti a mangiare l'anatra alla pechinese, non un piatto eccelso, ma molto gustoso e saporito, vale la pena provarlo.

Grande Muraglia

Oggi siamo stati alla Grande Muraglia. Quella vera, non quella ristrutturata per i turisti.

Effettivamente, non è molto più di un grande muro. Molto lungo. Tuttavia, essendo in Cina, non vedere la Grande Muraglia è un po' stupido, come venire in Italia e non vedere il Duomo di Milano.
Stranamente, dopo anni che non lo facevo, mi sono messo a disegnare. Ovvio, non ho la mano dell'artista, ma devo ammettere che disegnare rilassa. Credo che lo farò qualche altra volta.

Si torna a Pechino, in cerca di cose interessanti.

Pechino / Piazza Tian-an-men / Citta' proibita

Oggi, 16 novembre, sono arrivato a Pechino. Dopo 12 ore su un treno cinese, che, per grazia interconnessa di Cristo, Buddha e Pino Scotto, si è rivelato molto migliore della qualità offerta dalle Ferrovie Italiane (non una grossa impresa) e Airfrance (già un po' meglio).

Arriviamo all'ostello. Non malaccio, prezzo molto contenuto, qualità discreta. Accettabile per qualche notte, e servono anche del buon cibo. Oltre a mandare musica anni '60 degna di nota.

La prima passeggiata per Pechino è stata incoraggiante. A parte la temperatura da Alto Adige che qui impera, la città è molto tranquilla, pur stando vicino al centro storico, con molto meno smog di quanto tutti dicono (è una bella giornata, con un cielo limpidissimo).
La città appare subito molto diversa da Shanghai, più ampia, con un'organizzazione urbana molto meno basata su enormi palazzi.
Con la metro (molto funzionale, simile a quella di Shanghai) sono arrivato nelle vicinanze di piazza Tian-an-men, passando prima di fronte a negozi di lusso che piazzavano orologi da polso incastonati di diamanti al modico prezzo di 100.000 euri.

Arrivato a Tian-an-men, capisco che non sarà facile visitarla. E' immensa, a perdita d'occhio.
Non ci sto molto, attirato dalla vicinissima Città Proibita. Anch'essa immensa.
Non mi dilungo sul spiegare cosa sia, tanto sta tutto su Wikipedia, era "solo" la dimora dell'imperatore, una "villetta" da circa un ettaro quadro, con 9999 stanze. Se pensi che il tuo villone appena acquistato sulle colline di Beverly Hills sia bello, beh, sei uno sfigato. E pure povero.
Molte cose belle e suggestive stanno all'interno, anche se lo sfarzo degli imperatori e la vita di corte ormai non esistono più.
Seppure tutto sia sottomesso al turismo, la Città Proibita conserva ancora il suo fascino, con numerosi musei interni e costruzioni storiche. Notevole il teatro personale dell'imperatore, avanzatissimo per l'epoca, con un acustica perfetta.
Sono poi uscito dalla Città Proibita; devo tornare all'ostello e riposare un po', assolutamente.

Questa sera spero di mangiare l'anatra alla pechinese. E gli scorpioni.

venerdì, novembre 14, 2008

Esami / Beijing (Pechino)

Gli esami sono finiti, con esito positivo per giunta. Ora che non ho più questo peso sullo stomaco, devo pensare ad un'altra cosa.

Devo pensare alla partenza per Pechino!!! Dopo lo studio, un po' di meritata vacanza, e che c'è di meglio che andare a Pechino? Andare a Tokyo magari, ma i fondi scarseggiano, per ora.
In ogni caso, anche Pechino ha l'aria di essere una bella città. Punti da classico turista sono la piazza Tien An Men e la Città Proibità.
Inoltre, mi sono promesso che dovrò assaggiare gli scorpioni fritti. Brrrr.

Beh, domani si parte, nei prossimi post notizie varie e forse foto. L'avventura continua.

venerdì, novembre 07, 2008

Esami

Oggi è sabato. Martedì ho un esame. Mercoledì pure. E anche giovedì, per completezza.

Come al solito, in queste occasioni, non riesco a fare null'altro che cazzeggiare, dormire e guardare scemate in Internet.
Beh, poco male, perchè a parte l'esame di elettronica, gli altri non mi sembrano impossibili, tutto sommato si dovrebbe riuscire a passare con agilità.

Siccome credo che a nessuno fregherà niente di questo post abbastanza noioso, smetto di scrivere qui.
Forse, dopo gli esami, me ne vado a Pechino. Quello si che sarebbe interessante.

mercoledì, ottobre 29, 2008

Blog

I blog sono una merda.

Al diavolo tutte quelle scemate sul fatto che puoi condividere le tue esperienze, le tue emozioni , le tue gioie.

Condividi solo scritte. Schifose scritte senza la minima personalità, questo carattere Arial (o Times New Roman, se hai un po' di gusto) contro cui ogni emozione scompare. Voglio comunicare faccia a faccia, avere una persona ad un metro di distanza, poter parlare non solo con le parole, ma anche con i gesti, con le espressioni.

E a chi mi dice che Facebook è una cosa fantastica, dedico tutto il mio odio.

venerdì, ottobre 24, 2008

House of Blues & Jazz

E' venerdì sera. Voglio fare qualcosa, visto che domani sarò stanco e vorrò dormire. Insieme ai miei compagni si decide per un locale jazz.
Barbarossa o House of Blues & Jazz, questo è il problema.

Si decide per il Barbarossa, locale nel mezzo di People Square. Arrivo lì, locale molto carino, con anche dei narghilè per i clienti. Non ci restiamo più di cinque minuti. Pieno di gente, senza jazz, un piano occupato da una festa privata, e nessun narghilè disponibile. Peccato.

Cambiamo rotta e andiamo alla House of Blues & Jazz. Entro. Suona il "Sam Hooper Group", da Boston. Gente che la guardi in faccia e dici: "Si, questi di jazz ne capiscono". Attaccano a suonare un jazz molto leggero ma ben ritmato, pezzi che trascinano insomma. Prendiamo un tavolo, apro la carta dei liquori. Giubilo e gaudio. Vedo il Glen Livet 18 Years Old, un ottimo whiskey, il primo serio che vedo da quando sono arrivato a Shanghai. Vado a gustarmelo a un metro dall'orchestra, lasciandomi trasportare dalla coppia basso-batteria.
La serata continua tra musica e un po' di cazzate, volgendo al termine con discussioni varie: una sull'effettiva esistenza di Dio, un'altra sull'influenza che la Chiesa dovrebbe avere sulla società, una sulla Teoria delle Superstringhe. Siamo troppo ingegneri '-_-.

Torno a casa molto contento, promettendomi che tornerò in questo locale. E la prossima volta devo prendere una bottiglia di vino, che fa molto figo.

House of Blues & Jazz
Voto: 9.5

giovedì, ottobre 23, 2008

La polizia funziona (più o meno)

A Shanghai la polizia funziona. Il più o meno sta per il fatto che non fa rispettare la legge.

Oggi sono stato a ritirare un pacco speditomi dal capo di una stazione di polizia, che ha ritrovato alcuni degli oggetti di cui avevo fatto denuncia di furto. Purtroppo, tra la parte del ladro e la tangente a lui dedicata (al capo della polizia), mi sono tornati solo il cellulare e i documenti italiani che avevo nel protafoglio. Insomma, solo la roba che un cinese non potrebbe ricettare.

Beh, meglio di niente, credo che in Italia non avrebbero mai ritrovato nulla. Continuo comunque a pregare per una morte atroce del ladro.

P.S: tutti gli articoli su sei colonne delle maggiori testate giornalistiche mondiali, circa la violenza della polizia cinese, sono vaccate. Qui si può commettere ogni genere di reato, furti, ricettazione, vendite illegali, prostituzione, che tanto non frega niente a nessuno. Certo, omicidio, spaccio e manifestazioni pro-Tibet sono vietate, ma tant'è. A meno che non vai dai poliziotti a prenderli a schiaffi, questi non ti filano nemmeno.

Poli vs Tongji

Sono all'edificio Zonghe, nella mia unversità.

Sto studiando in un ufficio a disposizione di noi studenti, al diciottesimo piano, con vista su Shanghai. Connessione wireless e stampante personali. Pavimenti in parquet. Scrivanie in legno massello. Sedie-poltrone nuove.

Chi me lo fa fare di tornare a Milano, in quella squallidissima cosa che chiamano aula studio?

lunedì, ottobre 20, 2008

Vita di questi giorni / Pensieri sparsi

Questo post fa grammaticalmente schifo. I paragrafi non hanno senso, il contenuto ancora meno, e non viene rispettato qualsivoglia ordine cronologico. Sono solo cazzate sparse. Se leggi e non capisci, non è colpa del tuo cervello "Made in Taiwan".

Mi trovo in un localino, qui a Shanghai, si chiama Rosee de Matin. Non so come faccia a tirare avanti. Non c'è mai nessuno. In ogni caso mi piace. Forse per la tranquillità, forse per la bellezza del locale. Ha classe, con divanetti, quadri alle pareti, musica leggera e soffusa, cibo molto buono. Comunque, non devo preoccuparmi io della contabilità di questo posto. "Let me say, who cares!", come dice il mio prof di informatica.

La vita in Shanghai continua. Mangio ai banchetti, inveisco contro la gente, rischio di farmi mettere sotto da macchine guidate da persone che avranno preso la patente su Ebay.
Forse settimana prossima vado allo zoo. Forse anche all'aquario. E fra tre settimane ho gli esami. E sto anche ascoltando della musica cinese che mi ha passato un'amica del posto. So che voglio del cioccolato, del parmigiano, una decina di baozi; voglio anche 200000 dollari, la mia borsa di studio per il MIT.

Spero accada qualcosa di interessante, bello o brutto, perchè voglio scrivere qualcosa di cattivo. Mi rilassa.

E, detto fra noi, le cinesi sono molto gnocche.

lunedì, ottobre 13, 2008

Disclaimer 2

Su consiglio di una persona, da ora in poi i post saranno un po' alleggeriti, cioè senza insulti gratuiti, diffamazioni, opinioni personali antirazziali e via dicendo.

giovedì, ottobre 09, 2008

Furto

Ieri stavo a Wallmart. Non so come, ma mi sono distratto un secondo e un cinese mi ha rubato il marsupio.

Odio. Rabbia. Maledetto.
Questo ho pensato, non tanto per il denaro perso, ma per il valore affettivo di ciò che mi è stato rubato.
I miei occhiali scuri. Tondi. Belli. Tenevo ai miei occhiali scuri. Sapere che sono in mano a un cinese qualunque mi fa ribrezzo.
E poi oggetti a cui tenevo, nel mio portafoglio. La mia tessera del Politecnico di Milano, per esempio. O un anno di poesie ritagliate da City, ogni tanto mi piaceva rileggerle.
La cosa a cui tentevo di più era invece una banconota da 500 lire, degli anni cinquanta, ricevuta da mio nonno. L'avevo con me da 10 anni.

Dopo questo episodio guarderò con più sospetto i cinesi. Dovrò prestare più attenzione, soprattutto nel girare nelle parti centrali della città, in cui sembra che ognuno ti veda solo come un portafoglio che cammina. Voglio apprendere la cultura cinese, ma questo è un lato che proprio non sono disposto ad accettare.

Ho anche capito che, contrariamente ai consigli di mia madre, il portafoglio è sempre meglio tenterlo in tasca.

lunedì, ottobre 06, 2008

Cinesi

I cinesi non sanno costruire.

Vi daremo un dormitorio, dicevano.
Vi daremo stanze singole, dicevano.
Vi daremo un bagno personale e la connessione a internet, dicevano.

Beh, architettonicamente parlando, il mio dormitorio fa un po schifo, soprattutto per la disposizione delle stanze, non ho internet (forse nemmeno nel prossimo mese) e il mio bagno perde acqua.

Questo è solo un post di lamentele? No.

I cinesi sanno riparare. Sbagliano a costruire e a progettare, ma sono dei geni a riparare. Non capisco come sia possibile, ma in un giorno mi hanno completamente smontato il bagno e ricostruito lo stesso funzionante.

Un punto ai cinesi.

Cineserie 1

Breast Milk Pump

Oggi sono stato a Pudong, ufficio richieste internazionali, per ottenere un permesso di soggiorno qualunque e non essere qui come clandestino. Tornando mi fermo a un ristorante giapponese, discretamente guustoso. Prendo la metro e torno a casa.

Vedo una cosa che mi piega dalle risate.

Una pubblicità sulla metro parla di una Breast Milk Pump. Non so cosa sia, ma traducendo i caratteri cinesi lo scopro. E' tipo una macchina da attaccare alle tette per estrarre latte. Sembra un giochetto perverso da film giappo.


Continuerò ad aggiungere le cazzate che vedo. Sono troppo divertenti.

venerdì, ottobre 03, 2008

Gita alla montagna gialla

La settimana tra settembre e ottobre è una festività cinese chiamata "Golden Week" ("settimana d'oro" per i non anglofoni). Siccome non mi pareva bello restare una settimana a Shanghai a fare nulla, ho deciso di partecipare a una specie di piccola gita di tre giorni alla Montagna Gialla, una delle mete turistiche più ambite della cina. Inoltre il viaggio era organizzato, quindi non vedevo problemi. Ora so che dei cinesi si deve diffidare sempre, comunque, vita natural durante.

La partenza è fissata per le 5.40, prendiamo un pullman, tutto sommato discreto, e dopo sei ore siamo a destinazione. La giornata è freddina, il tempo nuvoloso. Niente male, perchè dà una bella atmosfera al posto.
Incontro la nostra guida. Un cinese magrissimo, ben presto ribattezzato Gigi. Insieme a lui inizio la salita. Il sentiero non è come me lo aspettavo. E' una lughissima scala, costruita ad hoc per permettere anche ai turisti più noob di salire. Tuttavia, cosa carina, è del tutto integrata nel paesaggio, costruita con un granito molto carino.

Durante la strada ho anche incontrato una scimmia.

La salita è dura, ma alla fine arivo alla vetta. Anche se l'ultimo pezzo è stato percorso praticamente di notte, nella nebbia, al freddo. Aspetto un po', giusto che mi assegnino la camera. Sapevo che avrebbero dovuto essere due camerate da 15 persone, mi ero immaginato uno scenario da caserma militare. In realtà, le caserme sono hotel cinque stelle. Mi viene assegnata una stanza veramente di merda, insieme ad un paio di miei compagni e ad un'infornata di schifosi cinesi. Otto persone in tutto. In una stanza di circa 20 metri quadri. Se una qualsiasi ASL italiana vedesse questo posto, lo raderebbe al suolo con il napalm. Ci sono addirittura letti nei corridoi.

Bestemmio più volte, inveisco verso gli idoli di varie religioni, poi dico: "Massì, stò posto fa schifo ma ci devo passare solo una notte. Chiudo gli occhi e dormo."

Non ho dormito. Causa tre dannati cinesi schifosi che russavano come bestie. Le seghe circolari hanno un suono rilassante al confronto. Bestemmio e non dormo, aspettando le cinque del giorno dopo.

Arriva l'alba. A detta di chiunque uno spettacolo magnifico. A detta mia una grossa cagata, che non valeva la pena di essere vista. Durante la mattinata percorro un bellissimo sentiero di montagna che da su degli strapiombi, con bellissimi paesaggi e panorami. Questo valeva la pena di essere visto.

Durante il resto della giornata ritorno a valle, e riprendo il pullman per dirigermi in una cittadina. Posto tutto sommato carino. Riesco anche a farmi una doccia. In serata c'è la visita alla strada vecchia della città, con un mercatino stupendo. A causa di quel fottuto autista di pullman, ci posso stare solo per poco. Guardo tutto in fretta. Cazzo.

Dormo, ripartiamo. Prima di tornare a Shanghai, faccio tappa a un posto strano, tipo una specie di attrazione turistica, che in realtà si rivela solo un posto orrido, una vecchia cava mineraria, assolutamente senza attrattiva.

Durante il viaggio di ritorno mi fermo ad un autogrill, trovo un cinese che vende castagne a prezzi ottimi, ne compro mezzo chilo, la mia cena.

Torno a Shanghai, mi rendo conto che questa città è una figata assurda, la amo. La sera vado a un locale, "Da Papà Mario", pizzeria italiana. Fantastico poter mangiare italiano. Poi a nanna.

Roba strana vista: strisce pedonali in autostrada, fantastico.

venerdì, settembre 26, 2008

Orario

Maledizione. L'orario dei corsi sta diventando una cosa assurda. Ore che si aggiungono. Ore che si sommano. Ore che crescono come funghi. Ore anche il sabato e la domenica. Insostenibile. Spero solo ci resti del tempo per vivere, almeno per le faccende di casa.

Heping Park

Sono stato allo Heping Park.E' un posto di rara bellezza. Entrando sembra un qualsiasi parco, con i soliti vialetti per camminare e le solite altalene per i bimbi. Più avanti la storia cambia. Quello che a prima vista da fuori sembrava un parchetto, di quelli che se ne vedono tanti, per chissà quale distorsione tempospaziale, all'interno è enorme. La arte migliore è un bel laghetto, con un piccolo tempietto che si erge sulla superficie, e una coltura di ninfee nelle serre adiacenti. In un'altra zona ci sono giardini a tema, con piante particolari e credo anche disposte secondo le regole del feng shui. In più, giostre, ampi spazi con panchine, e tanti simpatici vecchietti disposti ad insegnarti l'arte del tai chi.
Ho scoperto un ottimo posto in cui passare delle domeniche mattina in completo ozio.

giovedì, settembre 25, 2008

Primo giorno in Tongji

Oggi è stato il mio primo giorno alla Tongji, l'università in cui stò. Dell'esterno avevo già parlato, ricordate? Il parco, gli alberi, i giardini e tutto quanto. Bello.

L'interno è un po' diverso. Non che non sia curato, certo, ma è un poco più spartano dell'esterno. La stranezza sono i banchi. Di legno. Puro legno. Non ne vedevo da anni, gli stessi anni che non vado in chiesa e non mi siedo su una panca.
Ma le stranezze non spaventano, in fondo sono in Cina. Quello che mi ha spaventato era la mancanza di aria condizionata. Non è possibile fare lezione, per di più in inglese; e ciò, a causa dell'attenzione che devo tenere, mi impedisce di stravaccarmi bellamente sul banco. Era stupendo al Poli quando potevo ascoltare una lezione riposandomi. E soprattutto senza soffocare.

Vabbè, a parte il problema afa, per il resto anche i professori sembrano professionali, parlano un inglese comprensibile e sono molto gentili. Tutto ciò mi fa molto ben sperare in un anno proficuo.
Bene.

Il LURIDO

Il LURIDO è un essere supremo. Per questo lo scrivo in stampatello. E' l'essere dedito a sfamare noi poveri turisti che altrimenti moriremmo di fame.

Abbandonando il tono religioso-venerativo, in realtà esso è un cinese che gestisce un bachetto zozzissimo di spiedini gustosissimi, di cui noi siamo ghiotti.

Nient'altro. Ma scrivo di lui perchè mi diverte e perchè mi diverte. Ho già detto che mi diverte?

domenica, settembre 21, 2008

Il mio primo sabato sera a Shanghai

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

Disclaimer

Basta. Ci ho riflettuto, e siccome questo è il mio blog, nonchè mio spazio personale, nonchè mio diario pubblico di questo anno, ci scrivo quel cazzo che mi pare. Se a qualcuno danno fastidio interventi malvagi, cinici, cattivi, di discutibile etica e morale, beh, non leggete. In mancanza di meglio, fottetevi.

Pioggia / Fake Market / Librerie / People Square

A Shanghai piove. Fin qui nulla di strano. Inizia a diventare fastidioso quando nel giro di trenta secondi si passa dal sole alla pioggia quasi torrenziale.

Ma le cose importanti di oggi sono altre.

Sono stato al Fake Market, che come lascia intuire il nome, è un mercato che tratta solo merce contraffatta, roba simil prodotti di marca di alta classe, quasi indistinguibili dagli originali, se non per il marchio col nome appiccicato sopra (e questo da solo dovrebbe giustificare un aumento di svariate centinaia di euro? che la case di moda si fottano).

La tappa successiva sono state alcune delle maggiori librerie di Shanghai, edifici immensi di sette piani con libri di ogni tipo, il sogno di qualsiasi drogato di libri. Ma, come è giusto aspettarsi, un drogato di libri che sappia il cinese. La parte a cui ci è stato possibile accedere, linguisticamente parlando, è stata quella dedicata ai libri di importazione, ovviamente in inglese.

E giusto per arrivare alla quarta parte del titolo, tutto ciò era immerso (o vicino) in People Square, una delle maggiori e più accattivanti piazze di Shanghai, con un enorme parco centrale e degli spazi aperti immensi. Una cosa da visitare insomma.

Giudizio della giornata: POSITIVO MENO MENO (causa pioggia).

venerdì, settembre 19, 2008

Orari e date dei post

Siccome ho un fuso di circa +6 ore, non allarmatevi per date strane o orari improponibili che possono apparire nei post, ciò è del tutto normale.

Perchè devo sempre mettere un titolo?

Faccio la domanda perchè non so come chiamare il post di oggi.

Non ho fatto granchè, giornata fiacca, tranne che per l'aver scoperto che la frutta dei banchetti cinesi è assolutamente più buona e gustosa di quella dei supermercati italiani.
E anche che devo assolutamente cominciare un corso intensivo di cinese, non ce la faccio più a non sapere nemmeno come chiedere le più basilari cose.

In compenso ho scoperto che fare il bucato e stirare non è poi una cosa così assurda e inconcepibile, certo se la prima lavatrice che usi in vita tua ha istruzioni solo in cinese la difficoltà aumenta, ma con un buon dizionario ce la si fa.

Finisce così anche la giornata odierna, con la doccia ancora da fare e la necessità di procacciare del cibo.

Vita e Compagni

Data: 18 settembre 2008

Quando ero in Italia, mi hanno fatto un mucchio di raccomandazioni. Una su tutte era quella di non mangiare dai banchetti per strada. Ma siccome ho la stupida voglia di rischiare e provare la tipica cucina cinese, mi sono detto: "为什么不呢?"
E allora vai, spiedini di carne, con funghi, pannocchie, panetti di riso, tricchetracc vari e cose a me del tutto sconosciute. Ma buone. Piccantissime ovviamente. Ma comunque buone.

La sera sono stato a quella che doveva essere una festa cinese per noi italiani. Beh, festa non era. Ma è stato bello. Son riuscito a conoscere vari compagni che incontrerò durante le lezioni, con menzione d'onore per le ragazze cinesi carinissime, gentilissime, e tanto tanto tenere. Altro che le italiane che se la tirano sempre, roba del tipo: "Scusa ma sai, visto che sono figa, ho il diritto di chiederti tutto quello che voglio". E io ho il diritto di "apostrofarti con parole argute", come diceva De Andre (mandarti a cagare, per chi non capisce l'italiano un po' colto).

Per quel che riguarda la vita in Shanghai, le cose procedono tutto sommato bene, si tratta solo di farci un po' l'abitudine.

La Svolta / Università

Data: 16 e 17 settembre 2009 (riassunto)

Oggi ho comprato la mia bicicletta. E se Shanghai è chiamata la città dele biciclette un motovo c'è. Biciclette ovunque. Parcheggi per biciclette. Negozi di biciclette. Tranne che in centro, per Shanghai ci sono più biciclette che macchine. La gioia di un ciclista; fino a che una macchina non ti stende, visto che tendono ad ignorare pedoni e biciclette, che qui NON hanno la precedenza.
Dopo questa preciszione, beh, con la bicicletta è tutta un'altra cosa. Strade lunghissime affrontate in tempi ragionevoli, fatica molto minore, il piacere della velocità seppur modesta, e anche, ma non meno importate, la possibilità di portare avvenenti ragazze cinesi sul portapacchi.

Ho anche visitato la mia università. Quanto di più lontano da una italiana. Non sembra nemmeno tale. Si potrebbe dire che è un enorme parco con degli edifici didattici messi li in mezzo per sbaglio. E ciò è immensamente bene. Adoro la possibilità di studiare nel verde, in un luogo tranquillo, dai colori morbidi, con anche un fiumiciattolo carinissimo. Altro che quel casermone di cemento che è il Politecnico di Milano. In barba a quei coglioni che pensano che l'organizzazione urbana di Shanghai faccia schifo. In realtà è migliore di qualunque città italiana.

L'unica pecca della giornata è stato lo scoprire che devo acquistare un'infinità di generi di prima necessità, cibo e altro. Ma questo me lo aspettavo. Le cose in media MIGLIORANO.

L'Orrore

Data: 15 settembre 2008, ore 22.00

Non è solo la citazione di una famosa battuta di Marlon Brando in Apocalypse Now, ma anche quello che ho detto io alla fine della prima giornata a Shanghai.
Appena uscito dall'aeroporto ho subito un trauma. Passare da un locale condizionato all'aria aperta, dove ci sono 29°C e il 98% di umidità è debilitante. Se lo si fa con 40 chili di valigie è anche peggio.
Appena fuori dunque, dovevamo raggiungere la nostra università. Siamo riusciti a prendere il Maglev, treno a levitazione magnetica, 431 km/h come velocità di linea, 40 km in 8 minuti; e io che a casa sono costretto sui treni delle Nord. Dopo questa esperienza un treno italiano mi sembrerà ancora più orrendo.
Arrivo alla stazione Maglev al centro di Shanghai e prendo un taxi per la mia università. La macchina più zozza che abbia mai visto. Le macchine della Parigi-Dakar sono linde al confronto. E cosa ancora più strana, tutti i taxi di Shanghai sono delle Volkswagen Santana 3000. Credo sia un nome che "faccia figo". Il taxista ovviamente era idiota e non capiva la differenza fra un 100 e un 2, e ci ha portato all'indirizzo sbagliato. E siccome le strade di Shanghai non sono proprio corte, evvai, altri 500 metri con i 40 chili di valigie. Godo.
Arriviamo al dormitorio. Parlando con la tipa della reception la mia speranza ha un'impennata, carina, gentilissima e parlante un discreto ma comprensibile inglese.
Facciamo le pratiche della camera e bon. Finalmente posso sbattermi su un letto. Stanza carina, tutto sommato con anche un buon bagno, ed essendo al nono piano anche con una piacevole vista, sopratutto di notte.
Ho anche un condizionatore, indispensabile per vivere qui.
Comunque, se le cose non migliorano molto alla svelta, credo che la vita qui sarà pressochè impossibile.

Il Volo

Nei primi post scrivo la data, perchè non avevo una conenssione a internet con cui pubblicarli.

Data: 15 settembre 2008

In questi giorni c'è in giro la notizia che Alitalia è sull'orlo del fallimento.
Bene.
Non avrei mai scommesso niente sulle compagnie e cordate italiane, nemmeno sui sindacati, ma sono contento che non sia stata venduta ad Air France. Perchè Air France fa schifo.
Il volo che ho preso faceva scalo all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, raggiunto con un aereo del tutto discreto, ottimo per una tratta di un'ora e mezzo. Ma i guai arrivano poi. Le ore previste di stop a Parigi erano quattro. Sono diventate SEI. E se poi hai un volo da 12 ore non sono poche.

L'aereo per Shanghai faceva schifo. All'inizio ho avuto un sussulto di gioia nel vedere quanto era lussuoso, mi dicevo, "No, non può esere così figo". Infatti non lo era. Quella era la prima classe, io ero in seconda. Roba che sembrava un pullman da gita scolastica delle superiori. Per altro pessimo anche il cibo, robaccia cucinata alla francese. Fortunatamente sono riuscito a vedermi qualche film decente e a farmi un riposino, perchè ora si tratta di scoprire le bellezze di Shanghai.