Oggi, 16 novembre, sono arrivato a Pechino. Dopo 12 ore su un treno cinese, che, per grazia interconnessa di Cristo, Buddha e Pino Scotto, si è rivelato molto migliore della qualità offerta dalle Ferrovie Italiane (non una grossa impresa) e Airfrance (già un po' meglio).
Arriviamo all'ostello. Non malaccio, prezzo molto contenuto, qualità discreta. Accettabile per qualche notte, e servono anche del buon cibo. Oltre a mandare musica anni '60 degna di nota.
La prima passeggiata per Pechino è stata incoraggiante. A parte la temperatura da Alto Adige che qui impera, la città è molto tranquilla, pur stando vicino al centro storico, con molto meno smog di quanto tutti dicono (è una bella giornata, con un cielo limpidissimo).
La città appare subito molto diversa da Shanghai, più ampia, con un'organizzazione urbana molto meno basata su enormi palazzi.
Con la metro (molto funzionale, simile a quella di Shanghai) sono arrivato nelle vicinanze di piazza Tian-an-men, passando prima di fronte a negozi di lusso che piazzavano orologi da polso incastonati di diamanti al modico prezzo di 100.000 euri.
Arrivato a Tian-an-men, capisco che non sarà facile visitarla. E' immensa, a perdita d'occhio.
Non ci sto molto, attirato dalla vicinissima Città Proibita. Anch'essa immensa.
Non mi dilungo sul spiegare cosa sia, tanto sta tutto su Wikipedia, era "solo" la dimora dell'imperatore, una "villetta" da circa un ettaro quadro, con 9999 stanze. Se pensi che il tuo villone appena acquistato sulle colline di Beverly Hills sia bello, beh, sei uno sfigato. E pure povero.
Molte cose belle e suggestive stanno all'interno, anche se lo sfarzo degli imperatori e la vita di corte ormai non esistono più.
Seppure tutto sia sottomesso al turismo, la Città Proibita conserva ancora il suo fascino, con numerosi musei interni e costruzioni storiche. Notevole il teatro personale dell'imperatore, avanzatissimo per l'epoca, con un acustica perfetta.
Sono poi uscito dalla Città Proibita; devo tornare all'ostello e riposare un po', assolutamente.
Questa sera spero di mangiare l'anatra alla pechinese. E gli scorpioni.
lunedì, novembre 17, 2008
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